Stimati presenti, geschätzte Gäste
Caro signor Giussani
È con grande piacere che vi porgo, a nome delle Autorità comunali di Poschiavo, in particolare del podestà Alessandro della Vedova assente perché ospite d’onore a Disentis, il più cordiale benvenuto in questa bella e storica sala in occasione della festa nazionale svizzera.
Oltre a farci riflettere sui concetti di Patria e, di riflesso, di coesione nazionale, il 1° di agosto rappresenta pure l’occasione per tirare un bilancio e guardare avanti, evitando tuttavia di cadere in sentimentalismi o, peggio ancora, in esasperati nazionalismi.
Mi rallegro perciò che dopo di me sia una persona di cultura proveniente dalla vicina Italia a presentarci le sue impressioni, e siccome la curiosità di sentire cos’ha da raccontarci a proposito del nostro paese Stefano Paolo Giussani è grande, cercherò di essere breve.
Liebe Gäste
Der 1. August sollte uns über die Bedeutung von Vaterland und, heute mehr denn je, über den inneren Zusammenhalt reflektieren lassen.
Gleichzeitig bietet es eine willkommene Gelegenheit, um Bilanz zu ziehen – Jubiläen sollten uns eigentlich immer dazu verleiten – und zwar ganz nüchtern. Ich freue mich deshalb sehr, dass nach mir der italienische Journalist und Schriftsteller Stefano Paolo Giussani seine Sicht der Valposchiavo darstellen wird.
Meinerseits werde ich mich nun kurz mit drei Eckpfeilern unseres Staates auseinandersetzen: I valori democratici - die demokratischen Werte, la solidarietà - die Solidarität – e l’apertura - und die Öffnung. Trotz wiederholten Angriffen, hoffe ich, dass diese drei Werte unser Zusammenleben auch in Zukunft massgebend prägen werden. Ihnen geschätzte Gäste wünsche ich weiterhin einen schönen Aufenthalt im bezaubernden Valposchiavo. Danke für Ihre Treue!
Di questi tempi il nostro Comune attraversa momenti di ristrettezza economica. Sono tuttavia fiducioso che, con la determinazione tipica della nostra gente, riusciremo a trovare il modo per uscirne a testa alta. Ad esempio vedo di buon occhio gli sforzi in atto per raggiungere l’obiettivo di diventare una vallata al 100% bio – il marchio100% Valposchiavo è già una realtà.
Questi sforzi, oltre alla possibilità di veicolare in maniera positiva l’immagine della Valle, non da ultimo a livello turistico, credo siano la strada giusta da percorrere. Come per ogni vallata alpina, prima di copiare modelli esterni con il rischio di appiattimento che ne consegue, è d’obbligo puntare sulle proprie peculiarità nel tentativo di promuovere uno sviluppo sostenibile in cui gli aspetti ambientali, economici e sociali siano in equilibrio.
La complessità delle sfide che siamo chiamati ad affrontare a livello locale, ma pure a livello nazionale e continentale, per non parlare di quelle planetarie, è comunque tale per cui non esistono sempre soluzioni semplici o ricette facili come qualcuno vorrebbe suggerire. Sono però convinto che esiste una soluzione a quasi tutti i problemi ma occorre agire con responsabilità, impegno e serietà.
E’ proprio in questi momenti che dobbiamo rifarci ai valori di cui andiamo giustamente fieri. Penso tra questi ai tre valori già citati: ai principi democratici, alla solidarietà e all’apertura. Benché la Svizzera non sia l’unico paese a conoscere la democrazia diretta è assodato che il nostro sistema è uno fra i più ampi al mondo. Da cittadini elvetici possiamo fare proposte, come pure respingere le scelte in campo legislativo approvate dal Parlamento.
Mi dà comunque da pensare quando i diritti popolari sono usurpati da chi è alla ricerca del consenso populista.
La via da percorrere è, a mio modo di vedere, un’altra. Sono infatti convinto che il dialogo e la capacità di trovare dei compromessi, oggigiorno troppo spesso interpretata come una mancanza di coraggio, non vada considerata come un modello superato, ma bensì un modello consolidato per risolvere i problemi.
Venendo alla solidarietà mi preme sottolineare la necessità di curarla costantemente, specie nei momenti in cui sembrerebbe se ne possa fare a meno. Solidarietà tra giovani e anziani, tra regioni diversamente sviluppate dal profilo economico, tra la città e la campagna, tra cantoni poveri e ricchi, tra le aree linguistiche. A questo proposito guardo con molta preoccupazione ai ripetuti attacchi di cui è vittima a intervalli regolari la lingua italiana in Svizzera, e non fa eccezione nemmeno il nostro Cantone.
Il terzo valore di cui il nostro Paese dovrebbe andar fiero è lo spirito di apertura, visto come elemento fondamentale della nostra realtà multiculturale. In particolare la popolazione della nostra Valle, da secoli confrontata come poche altre dal fenomeno dell’emigrazione, dovrebbe essere di esempio in questo campo.
La nostra ricchezza culturale è in buona parte frutto dello spirito di persone che dopo aver soggiornato e lavorato in terre lontane sono rientrate in Valle arricchite da queste esperienze. In questo senso mi augurerei fosse molto critica nei confronti dei segnali d'intolleranza che ad intervalli sempre più regolari inquinano il dibattito politico.
Da cittadino del mondo, mi sento tale in quanto partecipe di ciò che succede intorno a noi, orgoglioso delle proprie radici poschiavine, grigionesi e svizzere auguro a noi tutti responsabilità e lungimiranza nell’affrontare le sfide che ci attendono.
Grazie per l’attenzione e buona festa nazionale!